I paesaggi salentini nei dintorni

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Masseria tipica salentina. Foto di Carmelo Raineri.

Appena fuori da Lecce e in generale attraverso il territorio salentino, si è circondati da campagne dall’aspetto tipico che possiamo ritrovare solo nel Salento e in alcune zone siciliane. L’azione dell’uomo attraverso i secoli ha visto nascere dei paesaggi rurali che si sono conservati fino ai giorni nostri. I paesaggi del Salento, dunque, possono essere considerati figli voluti di una lunga storia sia individuale che collettiva. Da un lato, la lotta contro i latifondisti che ha visto suddividere in tanti lotti più piccoli le campagne attraverso i tipici muretti a secco, dall’altra la lotta contro l’ambiente ostile dato da una situazione di partenza con pietre debordanti e diverse aree paludose. Il lavoro è allora stato volto nei secoli a continue opere di bonifica delle paludi e di raccoglimento delle pietre (dando poi vita ai muretti a secco), protrattosi tanto a lungo che ha rappresentato una sorta di connessione tra la gente e l’ambiente domato, diventando la trasformazione stessa del luogo una manifestazione culturale.  Il dialogo costante tra uomo e natura ha reso i paesaggi salentini così affascinanti, tipici e colorati come li vediamo oggi, ma per arrivare a questi risultati ci sono voluti lunghi secoli.

La morfologia del territorio, ricca di pozzi d’acqua, ha permesso e favorito l’insediamento dell’uomo fin dalle antichità, mentre nel sud Salento sono presenti piccoli rilievi conosciuti come “Serre” con altri pozzi presenti tra un rilievo e l’altro. Le Serre sono più ripide dal lato orientale, dove le scogliere possono terminare alte a picco sul mare nel tratto tra Otranto e Santa Maria di Leuca, che, pur non essendo particolarmente adatto alla balneazione, offre scorci di innegabile bellezza e alcune aree di scogliera balneabile come nei pressi del Ciolo, di Castro e di Santa Cesarea Terme. Proprio lungo questo tratto non mancano importanti fenomeni carsici che hanno visto la formazione di grotte, come la Grotta Zinzulusa e altri numerosi percorsi sotterranei non sono visitabili. Anche il piccolo fiume Idume per un buon tratto del suo percorso si sviluppa nel sottosuolo. Il versante ionico è invece sempre basso anche al Sud e lungo tutta la sua estensione vede l’alternarsi di lunghi tratti di spiagge a scogliere più o meno imponenti, come nei pressi di Porto Selvaggio e Torre Uluzzo.

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Tratto di costa nei pressi di Santa Cesarea Terme. Foto di Carmelo Raineri.

L’entroterra salentino è pianeggiante e ameno e soltanto nell’ultimo tratto le Serre lo rendono collinoso, regalando anche qui, in compenso, paesaggi caratteristici come le collinette che si prolungano da Supersano a Leuca e in cui sono evidenti numerosi terrazzamenti per le coltivazioni ed i piccoli centri abitati si addensano nelle piccole valli. A nord di Maglie e in tutta l’area centrale e settentrionale della Provincia, invece, il paesaggio è completamente pianeggiante e le campagne si alternano con i muretti a secco ospitando nei loro appezzamenti ora alberi di ulivo secolari, ora viti e vitigni, inframmezzati da spazi ampi di terra libera e puntellate qua e la dalla presenza di moltissime masserie, testimoni della società patriarcale di un tempo e molte delle quali oggi restaurate, e delle “pajare”, minuscole costruzioni realizzate con la stessa tecnica dei muretti a secco che erano costruite per offrire rifugio agli attrezzi degli agricoltori ed a loro stessi quando decidevano di trascorrere la notte in campagna. Oggi le pajare non sono più utilizzate, ma restano nelle campagne a testimonianza di un importante stile architettonico di origine rurale che molto significa nella cultura locale.

Colori e profumi che sanno di Salento e che vi consigliamo di assaporare, perché senza di essi non coglierete fino in fondo l’essenza e l’atmosfera della penisola salentina.

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Una tipica “pajara” nelle campagne salentine. Foto di Carmelo Raineri.