Itinerario segreti di Lecce

Ex_Conservatorio_di_Sant_Anna_-_ficusLecce non è solo una città d’arte, ma è anche una città con una lunga storia alle sue spalle, che comincia fin poco dopo l’anno Mille. Ecco perché, qua e la disseminati per il Centro Storico possono essere colti alcuni piccoli “segreti”, aspetti o luoghi che non sono facilmente raggiungibili o la cui storia, se non la si conosce, passa del tutto inosservata. Andiamo quindi insieme alla scoperta dei segreti custoditi dalla bella città barocca!

Il ficus gigante

Da visitare durante le ore diurne, il ficus gigante di tipo magnoloides è l’albero più grande della città. Per raggiungerlo è sufficiente entrare nel centro storico da Porta Rudiae, girare a destra alla prima traversa (subito dopo una chiesa) e seguire la strada per poche decine di metri. Il ficus si trova all’interno del recinto dell’ex conservatorio di Sant’Anna ed è un albero monumentale di proprietà del Comune. L’altezza stimata è di circa 18 metri per una circonferenza di 800 cm. La pianta è antichissima, con un’età compresa tra i quattrocento ed i cinquecento anni, forse antecedente allo stesso ex Conservatorio, edificato tra il XVII e il XVIII secolo per accogliere donne locali desiderose di ritirarsi a vita privata. Caratteristica particolare è data dalle numerose venature del tronco, attorcigliato all’inverosimile, come potete vedere nell’immagine proposta. Accanto all’ex Conservatorio – che non ha accesso pubblico – potrete in ogni caso leggere tutte le informazioni sul palazzo e sull’albero.

Le giravolte

Se vi lasciate alle spalle l’ex Consevatorio e proseguite lungo i vicoletti, attenzione: rischierete seriamente di perdervi! Proprio a causa della natura contorta di tutti i vicoli, intersecati e ricurvi tra loro come un labirinto, questa parte del Centro Storico prende il nome di “le giravolte” tra i locali. Un nome che ben rende l’idea di quanto siano intricati e confusi i vicoli. Se decidete di addentrarvi, comunque, non temete: il centro è comunque piccolo e sbucherete in qualche altra parte della città o del centro più riconoscibile. Per lo più, il Campanile del Duomo quando visibile può fungere da perfetto punto di riferimento.

viso santa croceI cinque “visi” sul rosone della Basilica di Santa Croce

Nel rosone della Basilica di Santa Croce, a guardar bene, tra i giochi di luce creati da fasti e ornamenti barocchi è possibile identificare ben cinque visi nascosti. Se guardate con molta attenzione (non tutti riescono a  vederli ad occhio nudo) potrete accorgervene! Nell’immagine mostriamo uno dei cinque visi “nascosti”. Alcuni storici sostenevano si trattasse di una sorta di “egocentrismo” dell’architetto Cesare Penna che volle inserire un suo autoritratto. In realtà i visi sono cinque, differenti, dunque sembra un’ipotesi poco probabile. Quello che vi mostriamo è il viso che si può notare nella sezione in basso a destra del rosone.

Lo strano “piccolo viso” realizzato su un palazzo storico del Centro

viso palazzo lecce fitLungo via Federico d’Aragona all’incrocio con il minuscolo Vico del Theutra, vi è un palazzo dell’Ottocento in cui potete vedere, alzando lo sguardo lungo l’angolo, la presenza di un volto intagliato proprio sullo spigolo della costruzione. Questo volto non è casuale, ma ha una sua storia molto romantica. Pare che nel palazzo in questione soggiornasse un ragazzo, innamorato di un’altra giovane che poteva vedere da una finestra del palazzo di fronte e con cui aveva intrapreso un amore platonico. Il giovane, però, non era ben visto dai genitori della ragazza, che ad un certo punto fecero murare la finestra da cui i due potevano vedersi (ed effettivamente in un palazzo frontale potete vedere una finestra murata). La fanciulla fu devastata da ciò ma essi restarono incuranti alle suppliche di riaprire la finestra, finché lei alla fine si suicidò. Il ragazzo ne restò disperato e, in ricordo dei momenti in cui potevano vedersi dalle rispettive finestre, fece scolpire il suo viso all’angolo del palazzo, viso che guarda in direzione della finestra rimasta murata (e che tuttora si può notare murata), a simboleggiare l’amore eterno verso di lei. L’aneddoto è raccontato nel libro di G.Binucci “Lecce, storia e misteri tra le mura” edito da Apuliae.

Teatro_Romano_LecceLa parte di Anfiteatro “invisibile” e il Teatro Romano nascosto

Ad oggi turisti e cittadini possono ammirare solo un terzo dell’intera struttura dell’Anfiteatro Romano di Piazza Sant’Oronzo, la parte restante rimane infatti ancora sepolta nel sottosuolo, data l’impossibilità di distruggere altri importanti edifici storici e chiese circostanti. Alle spalle della Chiesa di Santa Maria delle Grazie è stato portato alla luce un altro minuscolo pezzettino di Anfiteatro, poco conosciuto, ma che ben fa intendere come in realtà prosegua sotto la chiesa e sotto al terreno circostante.

È poi presente un altro Teatro Romano, risalente come il più famoso al I o II secolo Dopo Cristo, molto bello ma più nascosto rispetto all’Anfiteatro. Per vedere il Teatro romano, arrivando da Piazza Sant’Oronzo e percorrendo Via dei Perroni, bisogna girare a destra in “Via del Palazzo dei Conti di Lecce” non appena si trova sulla sinistra la Chiesa di San Matteo. Poco dopo, si deve svoltare sulla destra in Via Arte della Cartapesta. A questo punto si può finlmente ammirare questo capolavoro architettonico romano, che in origine si pensa potesse ospitare fino a cinquemila spettatori.

immagine ficus: Di Renano (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

immagine teatro romano: Di Filippo Caranti aka Terrasque (Opera propria) [GFDL o CC-BY-SA-3.0-2.5-2.0-1.0], attraverso Wikimedia Commons